11-08-2002

 

 

 

 

 

VIAGGIO SPAZIO-INTER-MENTALE SENZA RITORNO

 

...la mente come flusso alchemico dove piu' fazioni si interscambiono piccole porzioni di empatia, un'interscambialita' condita da magnetismo sonoro cerebrale, quanto mai essenza di vita e di fervore creativo.... La mia corteccia cerebrale come sunto delle invenzioni di un fugace momento impercettibile ma ingabbiato in tempo, sorta di "A DAY IN THE LIFE" beatlesiano inter-spazio-mentale, dove la parte-Lennon tende ad incastrarsi perfettamente con la parte-McCartney, e questo orgasmo di surrealismo ed irrealismo si compensa definitivamente con le 24 battute derivanti da un momento di nevrosi iper-passeggera anch'essa catturata ed ingabbiata onde continuare a sperimentare e portare a termine progetti pensieri ed elucubrazioni che sfuggono alle matematiche regole spazio-temporali.... Poi un sussulto, un grido soffocato da ricordi passati ora torbidi ma un tempo limpidi come una figura di nuda Dea che si specchia sull'acqua lucente di uno stagno, nel quale tuffo la mia mente ed in esso tramando la mia sfuggente immagine di entita' di individuo complesso e gravemente inquieto. La scienza della Fantasia al potere, divino godere, infinito piacere. Posseggo per un attimo il mio inqualificabile, distratto e contratto, contagioso ego.... ho visto non ho visto forse vedro'.... se non vedro' cadro’ nel sonno, se non cadro' nel sonno saro' gia' troppo lontano affinche' qualcuno si possa ricordare di me.....

La mia esistenza non e' altro che riconducibile ad un accordo distorto, ripiegato su se stesso, teatrale quanto visionario/immaginifico nei suoi colori; c'e' tutta la "sporcizia sonora" di cui io ho bisogno, un lungo, spossante sibilo che parte dalle note piu' basse per giungere alle note piu' alte, nel preciso istante in cui un rapporto di fugace sessualita' si mischiera' all'ultima, apocalittica, orgasmica nota emessa su di un piano nascosto in un vecchio castello medioevale dove spettri e streghe arse vive in quanto eretiche del loro tempo si scambiano effusioni e celebrano i loro macabri soprusi rabbuiati da secoli troppo distanti da noi per riuscire ad essere illuminati anche solo da uno squarcio di timida, soffocata luce.

Il plumbeo tetrore di un cielo oscuro agli altri ma fin troppo espressivo e denso per me, e' il suggello al mio

dipinto, dove la mia mente non si sposa con le altre menti, non posa e non gorgheggia, semplicemente folleggia. Lo stato di calma assoluta e' quanto di piu' perfettamente complementare al minaccioso, tempestoso cielo sopra le nostre teste; sono qui ma non mi piace stare qui, sono con te ma posso fare a meno di te. Sei tu che devi scegliere, io ho gia' scelto, non tornero' indietro. Vagate pure, cozzate pure fra di voi, rinnegatevi se volete, il mio etereo, erotico-laterale sogno io ho gia' ampiamente vissuto, sono stato figlio di esso e per un attimo ero la trasparenza della saggezza, ora fratturata drasticamente da una indiscussa, agli altri incomprensibile, anarchia.

Dolce anarchia, mi porti via ed a voi mai piu' mi ricongiungero'.

Perche' da me, ancora tempo un attimo di follia e sature indecisioni, io me ne andro'.

 

TELEMACO PEPE

 

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