18-12-2002
Lungo il corridoio con lo sguardo appena accecato,
postumi di
un risveglio prematuro, nell'arco di una notte afosa
dove le
gocce di sudore hanno lo stesso potere di lacrime
dolciastre
che solcano il mio viso, cosi' precocemente
invecchiato da
tanti sussulti onirici, bestie che braccano bestie,
in attesa di
essere giustiziate, gli angeli si fanno attendere, ed
attendono
sadici la mia resa, resa incondizionata, cosi'
passivo e schiavo
del mio lascivo, tortuoso incubo, una salita.... e
poi gli occhi
aperti, occhi brucianti di dolore, il dolore di una
notte che in-
tendeva rimanere notte... tenebre che non intendevano
schiudersi
onde lasciare libero il timido, garbato sovrapporsi
di un'alba ansiosa
di ripresentarsi accanto ai miei sbadigli...
Apro la porta della mia stanza,
esco e con approccio timido ed instabile tratteggio
una approssimativa
panoramica visuale a quel tappeto dal colore cosi'
penetrante, oscuro,
peccaminoso, un rosso-fuoco che non fa che indebolire
la
mia sempre piu' precaria vista, ed attenebrare il mio
scuro umore.
Una quasi soffocata nenia introdotta da un opaco
carillon,
e' l'ouverture di una distorta "suite"
musicale in processo di evoluzione
Una fisarmonica fastidiosamente scordata introduce
l'inedito ballo di
due individui a me non chiari, quasi i loro corpi
siano il risultato
di una mia "sadica", assai remota visione
del passato. Stento
a scorgere razionali lineamenti, mentre i loro corpi
fluttuano
da una parete all'altra, lasciandosi andare a
vorticosi volteggi di rara
bellezza e sconvolgente leggerezza, quasi si
trattasse
di due indistinguibili forme ectoplasmatiche in
perfetta armonia
tra loro............ ed io immobile come una statua
del Seicento,
estatico e non nel pieno delle mie forze, quasi
svengo ma qual-
cosa mi trattiene.... Un odore dolciastro di antiche
paste cotte
al forno s'insinua lungo le pareti di questo strambo
Motel,
in fondo sono solo una comparsa immersa in un mare di
casua-
lita' ed incertezza, attendo solo entrino in scena i
protagoni-
sti di questo eccentrico, sebbene ammaliante
spettacolo d'al-
tri tempi. Una ragazza si avvicina e mi prende sotto
braccio,
esclamando, con ammirevole tatto e superba dolcezza
femmi-
nea: "...rilassati, non devi preoccuparti di
nulla... Il nostro motto
e' "non pensare, non chiedere, non camminare, e
non voltarti
mai indietro........ cerca solo di amare, e cerca
solo di amarci...
e noi ameremo te... per sempre...!!.....". Poi
mi lascio' e svani'
nello scendere con ponderata lentezza le scale.....
Nel frattempo
quella orribile melodia
incessantemente ripetuta sulle stesse tre battute
comincia
a ledere il mio sistema nervoso... per un attimo
l'odore acre
e disgustosamente zuccheroso di quei dolci nel forno
mi
provoca due-tre minuti di insopportabile nausea...
svengo...
pochi secondi e riprendo senso di me.... Ora il
corridoio e'...
VUOTO.... piu' nessun ballo, piu' nessuna nenia, piu'
nessuna
ouverture.... nessun volteggio. Sono solo.
Completamente solo.
I due corpi deformi svaniti anche loro. Come se non
fossero
mai esistiti. Come se non esistesse alcuna barriera
fisica
all'interno di questo Motel. Dove saranno tutti?...
Dove sono
il portiere ed il direttore d'albergo? Dove sono gli
altri
ospiti?... Dove sono stato portato?...
Un brivido di spietata, glaciale angoscia sta
circumnavigando la
mia corteccia cerebrale ripetendo lo stesso,
spasmodico
refrain centinaia di volte... Scendo le scale.
L'affanno
non puo' essere che il comune denoninatore, l'enigma
il fulcro
di questo incubo... Provo lo stesso terrore di un
bambino disperso
in un labirinto dell'orrore, dolce infante
atrofizzato dalla gelida
paura che chiede a voce spiegata dove sia finita la
sua dolce mammina,
forse anche lei risucchiata all'interno del medesimo
labirinto....? Dove
andare?... Qual e' la via di ritorno?...
....L'ultimo gradino e' stato appena valicato. Ora
sono nella
hall. Al centro della hall scorgo la giovane coppia
ballerina
e la stessa fanciulla che mi aveva preso sotto
braccio
appena qualche instante fa. Tutti e tre si
avvicinano, abbozzando
un sorriso a meta' tra l'efebico ed una perenne
sensazione
di calibrata, sebbene atroce malinconia; si
avvicinano e poi, uno
alla volta, mi abbracciano
calorosamente, come se fossi un loro carissimo amico
di
vecchia data........ i loro corpi cosi' FREDDI... e
le loro
mani cosi' GELIDE........ gli occhi che fissavano
sempre la
stessa direzione.... Da un istante all'altro anch'io
raggelai,
e fui tempestato, corroso da dubbi e contorsioni
mentali
di ogni tipo.... avevo la sensazione che non avrei
mai piu'
potuto abbandanare questo posto... MAI piu'......
Poi Margareth, questo il suo nome, attacco', con
furia
ed impeto, a raccontarmi del "MOTEL DEL GIOVANE
ANGELO SCOMPARSO": "Noi qui siamo tutti
amici e
tutti amanti. Io amo Josie e lei ama Patrick e
Patrick
ama me cosi' come io amo te. Noi tutti qui ti amiamo,
anche se nulla sai. Una volta entrato qui,
acquisisisci
l'immortalita', e divieni colui che noi siamo soliti
definire
"compagno di eterna durata". Non puoi
andartene,
perche' l'amore che noi ti regaliamo qui dentro fuori
non lo potrai mai trovare. MAI. Guarda... guarda
quella
tenera coppia in amore, osserva, scruta le loro
silenziose
effusioni: si chiamano Jeremy e Magdalene, sono gia'
stati in un'altra vita, ma ora vorrebbero provare a
godersi
una nuova esistenza, quell'esistenza che qualcuno,
molto
poco opportunatamente, "interruppe" molti,
molti anni fa
......... Loro sono qui, anche se non vorrebbero
essere qui.
Li abbiamo costretti ed ora sono prigionieri del loro
nido
d'amore, "felici prigionieri" di questo
Motel per cuori soli-
tari che desiderano gioia e felicita' in eterno.
Adoriamo
vivere sempre nel buio, noi ci esaltiamo durante
notti
senza bisogno di sonno, notti spese a ballare sui
prati
della nostra reggia, notti infinite imbevute di
peccato
e di perpetuo vagare nel subconscio della nostra
erratica,
disobbediente coscienza. Il peccato qui e' la regola.
Amare e' un obbligo. Rompere gli indugi e infrangere
ogni pudica norma semplice routine. Fuggire dal MOTEL
DEL GIOVANE ANGELO SCOMPARSO assolutamente
vietato. Se uno tenta di fuggire.... se tu tenti di
fuggire,
sarai condannato a vivere tra i dannati segregati
vivi
tra le mura della nostra somma dimora. Molto sangue
e' stato versato, e molto ancora ne verseremo. Il
tempo
noi non abbiamo, il tempo noi arrestiamo, ed il tempo
noi
non recupereremo, mai piu'. Sarai tu il
"nostro" tempo.
Saranno le nostre infinite notti di lussuria e
champagne
rosa tinto di ghiaccio a scandire la cronologia degli
eventi,
eventi memorabili, eventi da ricacciare nell'oblio
piu'
prossimo, balli di notte al chiaro di Luna in una
estate
dove amore fa rima con sudore, un sudore blasfemo,
quel sudore che fra poco trasudera', sgorghera' dalla
tua insana pelle, forestiero...! Qui non c'e' vita e
non
c'e' morte, l'una e' il complemento dell'altra, ogni
barriera spazzata via, ogni dubbio raso al suolo, e'
solo piacere, incondizionato piacere.
Che tu sia o che non sia con noi.......
In eterno, forestiero!...".
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