14-07-2002
Sveglio!,
non so e forse non sapro', pazzo, matto in una selvaggia
Domenica
di Agosto. Solo, io e la mia frenesia. Distorto, malato
di
me stesso, deriso dai passanti, non desiderato dai giovani.
Solo
e malato, "sporco" di questo destino, lacerato, sventrato,
il
mio animo aggrappato agli ultimi sgoccioli di una pioggia che
sembrava
volersi portare via tutto, ma che alla fine ha portato via
solo
il colore ai miei vestiti.
Oggi
e' Domenica, il fottuto Sole mi "violenta" col suo insopporta-
bile
calore, fra poco so che esplodero', esplodero' in un urlo
di
ordinaria ma per il momento controllata pazzia; si trattera'
dell'ennesimo;
intanto medito. Medito e mi stropiccio gli occhi.
Strapazzato.
Strapazzato, sporco; sudicio. Imbrattato. Odiato.
Braccato
dai gendarmi, fuggito dalla vita una volta di piu'.
Per
incontrare te, che non esisti ma esisti. Nella mia marcia
psiche,
in perenne attesa di essere ripulita. Palude, palude
ed
il suo acquitrino di vorticosi peccati e mefistofelici intenti.
Ora
esco. Daro' una svolta a questo giorno.
Cronico.
Definitivamente cronico. Inarrestabile. Inarrestabile
come
il mio desiderio di sfrenata lussuria, l'unico valore che
io
conosca ed il quale mi tiene in vita giorno dopo giorno.
Quali
altri valori? Quali altre certezze? Quali altri uomini e quali altre donne?
Piegato
su me stesso, affondo la faccia sul mio vomito riversato
in
un sudicio lavandino, macchiato dal sangue di un litigio con-
sumatosi
ieri. Il litigante ora e' lontano... forse e' vivo...
o
forse e' morto... Sicuramente piu' "vivo" di me.....
Come
dentro un film: il mio MEZZOGIORNO DI FUOCO e' scattato.
Gary
Cooper sta per uscire ed affrontare tutto il paese che sembra
essergli
cosi' infaustamente avverso.
Vincera'
il nostro eroe? O soccombera'? O scomparira' dalla mie
becere,
viziate e malate visioni?......
Vedo.
Non vedo. Capisco. Non capisco. Chi sono o chi mai saro'?...
Chi
diventero' fra un decimo di secondo? Chi mi ricordera', fra
10
luridi minuti?
Il
cassetto si apre. Un coltello estratto. Un matto, matto da
legare
che esce. Prende l'autobus al volo, cade, si frattura
il
menisco ma poi riprende da dove aveva interrotto...... emette
un
grido, forse l'ultimo della sua vita. Estrae una sigaretta
dalla
tasca, l'ultima sigaretta. I passanti lo incrociano ma
nessuno
osa guardarlo in volto. Non ha piu' volto. Non ha piu'
un'identita'.
Non ha.
All'improvviso,
quasi a voler uccidere 5 minuti di fragoroso
silenzio,
si sente uno sparo. Di seguito tante grida. Poi tanti, troppi
pianti
isterici.
Ancora...
il Nulla.
Dal
Nulla egli era venuto e dal Nulla poi sarebbe tornato.
Per
sempre.
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