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ALAN J-K-68 TASSELLI (LUCA COMANDUCCI)
Nel
1971 il Rock italiano avrebbe raggiunto un punto di non-ritorno, dopo il quale
sarebbe stata tracciata un'evoluzione del genere senza precedenti.Cosi' come era
accaduto per il POP inglese ed americano dei tardi anni '60, anche per il
pop/rock made in Italy venne imposto un nuovo modo di fare musica, una musica
che non rimanesse rigidamente legata agli ormai obsoleti cliche's/stereotipi del
45 giri, ma che fosse in grado di seguire un inedito quanto eccitante percorso
"sinfonico-progressive", caratterizzato da lunghe, estenuanti
composizioni/suites senza apparente soluzione di continuita'.L'opera che in
maniera definitiva funse egregiamente da "elemento di rottura" fu
"CONCERTO GROSSO" dei New Trolls, uno dei complessi-guida del rock
italiano di fine anni '60 e primi anni '70. Grazie a loro il concetto di
"musica beat" venne prima superato e poi spazzato via, in favore del
nascituro e progressista "rock-sinfonico", che bands quali GENESIS,
YES e soprattutto KING CRIMSON avevano gia' proposto molti mesi prima ad un
pubblico forse ancora parzialmente impreparato ed eccessivamente condizionato
dalle mode che durante il passato decennio si erano freneticamente
"consumate".D'improvviso il 45 giri non viene piu' giudicato una forma
tramite la quale l'artista ottiene il successo o casomai riveli la sua statura
di creatore musicale: il "singolo" muore in quanto "forma
espressiva" oramai ritenuta datata, lasciando libero campo al 33 giri: una
nuova era e' cominciata. Ha inizio l'era del ROCK PROGRESSIVO ITALIANO."CONCERTO
GROSSO" usci' nel 1971 e si rivelo' chiaramente un'autentica "opera di
rottura", perfetto e riuscitissimo, magistrale connubio tra melodia e
pop-rock sinfonico, grazie in particolar modo all'intervento (determinante) del
grande arrangiatore argentino Luis Enriquez Bacalov, che nel proseguio della sua
illuminante carriera avrebbe ottenuto riconoscimenti a livello mondiale.I NEW
TROLLS si erano formati 3 anni prima, nel 1968, dall'incontro di straordinari
musicisti quali Vittorio De Scalzi (flauto, tastiere, chitarra e voce) Gianni
Belleno (batteria e voce), Giorgio D'Adamo (basso), Mauro Chiarugi (tastiere, ma
sostituito nel 1970 da Maurizio Salvi, anche lui tastierista) ed il grande Nico
Di Palo (voce e chitarra solista) unanimemente riconosciuto come una delle piu'
belle voci italiane di ogni tempo e sommo chitarrista prodigio, emulo di Hendrix
(infatti in Italia verra' definito una sorta di "piccolo Hendrix", sia
per i gesti plateali piu' cari al chitarrista di Seattle che per l'estro ed
assoluta padronanza dello strumento).Gia' con "SENZA ORARIO, SENZA
BANDIERA" i NEW TROLLS avevano abbozzato una prima, rudimentale forma di
"concept album", concetto che avrebbe trovato la sua forma compiuta e
definitiva proprio con CONCERTO GROSSO.Come scritto alcune righe sopra,
"CONCERTO GROSSO" rappresento' un punto di svolta per tutto il
movimento "rockistico" italiano. Niente piu' canzoni l'una slegata
dall'altra, non vi era piu' intenzione da parte dei musicisti di proporre un
semplice collage di brani da promuovere con il classico 45 giri. In questo caso
si trattava di opere decisamente piu' mature ed "adulte",
caratterizzate da un'ammirevole audacia nel voler perseguire tracciati inusuali
ed assai arditi e bizzarri per l'epoca, fungendo da punto di tramite tra vecchie
e nuove generazioni."CONCERTO GROSSO" fu un esperimento di grande,
clamoroso successo, forse a tutt'oggi rimasto ineguagliato; in fondo, era il
1971, ed il senso di eccitazione e l'incontenibile voglia di demolire barriere
unita al sempre più crescente desiderio di perpetuo , avventuroso rinnovo
musical-concettuale spingeva i musicisti dell'epoca (i migliori e quelli piu'
dotati di ingegno ed inesauribile creativita', s'intende) ad oltrepassare
talvolta il limite consentito, in una continua sfida all'ignoto, verso territori
che nessuno allora aveva battuto. "CONCERTO GROSSO" fu decisamente
sintesi dei concetti sovra-esposti, un riuscitissimo ed originalissimo incrocio
tra rock sinfonico e spiccato senso melodico, con notevoli e rimarchevoli
accenni "hard", impreziosito ulteriormente dalle impareggiabili
melodie corali del gruppo.A tratti un sapiente e funzionale uso del flauto
sembrava strizzare l'occhio ai grandi Jethro Tull, mentre negli arrangiamenti
"neo-barocchi" era chiara la "lezione" impartita da gruppi
pionieristici quali NICE (i precursori degli iper-celebrati e
sopravvalutatissimi EMERSON, LAKE AND PALMER) nonche' mirabili KING CRIMSON del
geniale ROBERTFRIPP, quest'ultimo a tutt'oggi riconosciuto,
ultra-legittimamente, come "MR. PROGRESSIVE".Ma il rimando piu'
diretto concerne "CONCERTO FOR GROUP AND ORCHESTRA", ambizioso
progetto di pop sinfonico da parte dei DEEP PURPLE (non ancora assurti a
semi-Dei dell'hard-rock britannico e mondiale), scritto, diretto ed arrangiato
dal tastierista JON LORD ed eseguito il 24 Settembre 1969 alla Royal Albert
Hall; si tratto', in effetti, di uno dei primi esperimenti nel coniugare parti
strumentali appartententi al Rock e partiture orchestrali di stretta derivazione
classiccheggiante. Tale esperimento si rivelo' estremamente interessante,
sebbene non del tutto riuscito. "CONCERTO GROSSO" consta di tre
movimenti: ALLEGRO, ADAGIO e CADENZA - ANDANTE (CON MOTO) impeccabilmente
diretti da BACALOV, sui quali fanno da contrappunto le parti strumentali-rock
della band. Il disco si apre con un dispiego monumentale d'orchestra, sul quale
irrompono, fungendo da "breaks-sinfonico-rock", splendide partiture
dominate da un bellissimo quanto accattivante flauto; viene a crearsi cosi' un
clima di "eccitata" tensione al quale si sovrappone un sincopato basso
che segue all'unisono le note emesse dal flauto: ammiccante e suggestivo.
Ritorna poi l'imponente sezione orchestrale e l'orecchio dell'ascoltatore e'
catturato per sempre!!... Nel proseguio dell'opera, vi sono anche (e
soprattutto) momenti di infinita, espressiva dolcezza, sui quali si appoggiano
le complesse, accattivanti armonie vocali del complesso: si avverte la
sensazione di essere sprofondati in un sonno profondo e fatato, dove la colonna
sonora e' rappresentata da melodie "attentatrici" e di svenevole
bellezza: un vero e proprio stato di "trance musical-onirica".Un
magnetismo onnipresente ed ingombrante avvolge "CONCERTO GROSSO" dei
NEW TROLLS.Giunge poi il vero highlight del disco: "SHADOWS",
l'omaggio dei New Trolls al grande scomparso JIMI HENDRIX. Il testo sembra
fondere oniricita' e senso di ricerca, diretti verso un ignoto sempre piu'
prossimo, in un mondo surreale e fantastico, nel quale probabilmente l'anima di
Hendrix risiede in pace eterna.Di gran lunga il momento piu' suggestivo e
trascinante dell'opera, nonche' supremo esempio da manuale composto da melodia,
spigoloso rock hendrixiano e sinfonia. Inarrivabile.La parte rimanente di
"CONCERTO GROSSO" e' costituita da un'esibizione live della band, dal
titolo "NELLA SALA VUOTA", nella quale svetta un trascinante
strumentale, dominato da imperiose tastiere e spruzzate chitarristiche "hard-hendrixiane";
a precedere questa lunga improvvisazione vi e' l'assolutamente rimarchevole e
drammatica "IL SOLE NASCERA'", in perfetto "NEW-TROLLS-fashion":
melodia e sound eterei, di grande, evocativa suggestione ed appeal, nonche'
ricchi di pathos e di un pizzico di "decadenza"... che non guasta mai,
in frangenti come questi.In definitiva, "CONCERTO GROSSO" si rivelera'
un capolavoro di insuperata bellezza nonche' portatore di felicissime
innovazioni, per quel che concernette il nascituro prog-rock italiano di
allora.E da quel 1971 in poi gli esperimenti, anche i piu' sconsiderati ed
avveniristici, si sarebbero susseguiti senza apparente sosta, fino alla meta'
degli anni '70, periodo purtroppo dal quale inizieranno i primi vagiti della
cosiddetta' "era musicale del riflusso", era che sfociera' e
culminera', in tutto il suo grigiore qualitativo, all'alba degli anni '80….
…ma
questa… e' un'altra storia, che il sottoscritto Tasselli non ha certo voglia
di raccontare…
ALAN
"J-K-68" TASSELLI (LUCA COMANDUCCI)
... attualmente dimorante nei solchi di "SHADOWS".....in
CONCERTO GROSSO...
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