14-11-2003
…e brevemente mi soffermai sulla figura contorta, magniloquente, nichilista di Charles Foster Kane…
Charles Foster Kane rappresenta per
moltissimi cinefili ed addetti ai lavori, registi, produttori ed attori, il
personaggio centrale attorno al quale si e' formato un principio di assoluta
genialita' ed intraprendente spirito di innovazione. Pochissimi personaggi,
lungo il corso delle evoluzioni che hanno attraversato per oltre cent'anni la
Settima Arte, possono vantare una tale complessita', una tale maniacalita' nella
messa in scena, un "set-up" che costrinse il suo creatore e portavoce
Orson Welles ad un assurdo, sfiancante tour-de-force: basti pensare alle
interminabili ore spese di fronte ad uno specchio con l'inconvertibile
intenzione di apportare le giuste modifiche al volto del "cittadino Kane",
prova inconfutabile, questa, del senso di assoluta perfezione perpetuata dal
grande regista affinche' la sua creatura divenisse un inedito "pasto"
per il pubblico, una dimostrazione di innata, superba visualita' artistica.
"QUARTO POTERE" e' divenuto esso stesso sinonimo di innovazione e
rivoluzione stilistica all'interno del settore cinematografico: vennero date
alla luce intuizioni tra le piu' audaci e debordanti, quali, ad es.,
l'inquadratura "grandangolare": non si erano mai viste, in un film,
prima di quel 1941 (l'anno in cui fu pubblicato THE CITIZEN KANE - QUARTO
POTERE) inquadrature registiche di cosi' ampio, spiazzante respiro: la
telecamera poteva assumere le piu' disparate angolazioni, sia dal basso che
dall'alto, fornendo, per la prima volta, una "fotografia" ed una
visualita' senza precedenti. Dopo l'avvento di QUARTO POTERE il Cinema entro'
prepotentemente in una nuova fase, lasciandosi dietro per sempre i grandi miti
del muto e soprattutto un modo di concepire i films arcaico, in alcuni casi,
troppo, indissolubilmente legato alle "infrastrutture" teatrali
(occorre ricordarsi che fu proprio il Cinema, all'atto della sua nascita, a
sovrapporsi alla grande tradizione teatrale, e che fino alla comparsa di QUARTO
POTERE e di altri innovatori quali STANLEY KUBRICK, prima, e MARTIN SCORSESE,
poi, spesso sono stati proposti al pubblico come se si trattasse di una felice
coppia a braccetto).
L'inusuale concezione cinematografica lanciata da Welles ruota attorno all'ormai
abusatissima tecnica del flashback: in QUARTO POTERE il tempo viene spezzato,
mandato a ritroso, poi di nuovo collegato al presente, senza che lo spettatore
abbia la possibilita' di intravedere un comune denominatore. Comune denominatore
che in realta' esisterebbe, ma viene "scoperto" solo alla fine della
pellicola: si tratta, naturalmente, del citatissimo "ROSABELLA" (ROSEBUD,
in originale): e non e' che la risoluzione di un enigma di cui alcuni di noi,
piu' o meno accorti, eravamo gia' venuti a conoscenza, in caso avessimo voluto
analizzare compiutamente la tortuosa escalation politico-sociale-affaristica
affrontata dal protagonista sin dai tempi di un'infanzia seviziata, brutalmente
repressa e, per naturale conseguenza, sommariamente infelice.
Charles Foster Kane, attraverso i bombardamenti di flashbacks (che
costituiscono, se mai ci fosse il bisogno di aggiungerlo, il marchio di fabbrica
che istantaneamente balza agli occhi, ex-aequo con il "grandangolo")
ci viene proposto come personaggio mutevole, dotato di innato, rocciosissimo
carisma, capace di formidabile acume intellettivo ma al contempo responsabile di
bassezze inaccettabili, un giorno amico del popolo e l'indomani il suo piu'
acerrimo nemico; odio e simpatia vengono mescolate con impareggiabile bravura da
Welles, che, ad un certo punto, sembra provare un perverso compiacimento nel
costruire e decostruire la contorta figura di questo (fittizio) grande magnate
della carta stampata. Contraddittorio, arrogante, supponente, pretenzioso, Kane/Welles
e' la quintessenza, in tutto il suo incalzante interecedere trasformista, della
"grandeur", dell'esibizionismo a tutti i costi che andranno a
costituire la spina dorsale del Cinema Moderno della seconda meta' del
Novecento. Orson Welles e' stato il precursore di un modo di produrre e
presentare i films che per i tempi si dimostro' essere follemente spregiudicato,
quasi "anarchico": infatti QUARTO POTERE fu un fiasco completo al
botteghino, e, tra le 9 nominations per le quali fu candidato all'Oscar, solo
uno venne portato a casa: quello per la sceneggiatura (della quale Welles era
co-autore insieme a Mankievicz e Houseman). E' sin troppo eloquente che un
numero tale di innovazioni contenute in appena 100 minuti non avrebbe favorito
la digestione da parte di gran parte parte del pubblico e critica dell'epoca.
Per certi versi lo si potrebbe definire come un caso di particolarissimo
(sebbene costruttivo) anacronismo.
Charles Foster Kane non ha mai imparato ad amare il prossimo, perche' gli fu
impedito da genitori eccessivamente frettolosi e sconsiderati: non poteva che
emergere una figura dispotica, dittatoriale, intransigente, incurante del
pensiero altrui, una sanguisuga assetata di potere, potere che utilizza come
veicolo uni-direzionale solo per compiacere e soddisfare i propri desideri di
monarca despota prima sostenuto, poi odiatissimo ed apertamente contestato dal
popolo. Respinto. Respinto dalla stessa gente che prima lui sembrava amare cosi'
svisceratamente, le stesse persone che gli furono accanto durante l'impetuosa
scalata verso la fama e la ricchezza. Ma come ogni sanguisuga che si rispetti,
una volta succhiato tutto il sangue possibile ed immaginabile, all'interno delle
vittime non rimane altro che un senso di vuoto e di risentimento, quello stesso
risentimento che, percepibilissimo verso la fine della pellicola, si rivolta
contro il suo stesso propugnatore, con la stessa forza di un boomerang avente la
possenza di un uragano inarrestabile.
Welles / Kane, rimane, in definitiva, uno spaccato, feroce, della societa'
moderna: arrivista, presuntuosa, guerrafondaia e nichilista, al centro della
quale emerge, fino a divenire sempre piu' incontenibile, una folle attitudine
verso un inarrestabile processo di auto-distruzione.
Quando si dice "predestinati"… E Charles Foster Kane / Orson Welles,
era un predestinato.
ALAN J-K-68
TASSELLI (LUCA COMANDUCCI)
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