17-07-2002
Hallo, Alessandro!
Oggi mi sento ispirato, senza lavoro, ma ispirato, e piu' ispirato del solito.
Ho pensato molto ai continui episodi di continua pazzia di Remo, quell'ex tecnico genialoide che si diletta, di quando in quando ad inventarsi fax da spedire al Presidente degli Stati Uniti di turno, in questo caso a George W. Bush. Ed ho vivacemente pensato alla vivacita', eclettica e pazzoide, di questo personaggio estremamente singolare. Devo dire la verita', un po' mi ci sono riconosciuto. Anche perche' ho sempre, nel bene e nel male, rappresentato una categoria da sempre bistrattata dalla societa' e dai comuni dogmi e convenzioni: intendo la categoria dei "pazzi ad oltranza" o di quel manipolo di "pazzi incompresi"... mooooolto incompresi... che tanto si scartavetrano il cervello per vivere (o cercare di vivere, questa e' la differenza) una vita al massimo delle aspettative ma che poi... incomprensione dopo incomprensione... tutto o (quasi) naufraga miseramente... ... noi affoghiamo nei nostri colossali ed “over-the-top” dispiaceri, per-diamo la nostra cara bussola e veniamo sommersi da un mare mosso di contraddizioni e dubbi, che rodono le gia' nostre delicatissime meningi.... che troppo, in questi casi, pretendono di essere spremute. Ci perdiamo e ci...DIsperdiamo, inevitabilmente. La societa' ci bolla come "pazzi", pazzi irrecuperabili, noi impazziamo sempre di piu' e tocchiamo il nostro personalissimo "fondo", dal quale un po' amiamo cullarvicisi, ed un po' da esso vorremmo sfuggirne. Insomma, non esiste mai, in noi, la mezza misura. Remo appartiene a questa appartata ma, a mio modo di vedere, felice schiera di individui isolati e continuamente mal capiti e (soprattutto) mal interpretati dalla realta' corrente. L'episodio del fax alla Casa Bianca lo vedrei benissimo inserito in un ipotetico film sulla realta' distorta di un pazzo a contatto con il mondo cosiddetto dei normali, “normali” che si lasciano guidare non dal proprio istinto ma dalle regole bigotte e moraliste, piu' dalla televisione che dal proprio ego e volonta'. Un inno alla malattia di mente ma anche al suo inconvertibile principio di creativita', magari eccessiva e mal capita, ma comunque creativa. "Fare quello che gli altri comuni essere mortali non fanno e NON POSSONO E NON DEVONO fare", sorta di sottotitolo di una probabile pellicola, avente come irrinunciabile titolo "Remo e la pazza banda del Cuculo – nessuno volo' su quel nido, comunque"... in onore del celebre film di Milos Forman che frutto' l'oscar a Jack Nicholson e fece vincere al film stesso i 5 oscar piu' importanti (film, regia, attore ed attrice protagonisti, sceneggiatura).
Viva il pazzo, insomma, ed abbasso, una volta di piu', la societa', dalla quale io personalmente stacco la corrente per prodigarmi in un massiccio, imponente volo verso un irraggiungibile distorsione condita da evasioni e momentanei schizzi di miserabile ma non comune pazzia... e mi staccai, e presi il volo, e mi dissociai.... e divenni icona.
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