22-04-2004
Ebbene si’… mi reputo un (in)cosciente del pensiero… Non poi cosi’ dotto, e nemmeno cosi’ fottutamente acculturato – vi sono poeti, scrittori e pensatori di gran lunga più eruditi del sottoscritto, e tendo a sottolineare cio’ in quanto verita’ assoluta ed inopinabile.
Ebbene si’… scrivo soprattutto PER ME STESSO: scrivere per il sottoscritto rappresenta quasi una forma di auto-psicanalisi, e NON uno strumento atto a sfoggiare chissa’ quali preziosismi e/o virtuosismi letterari: non mi sento di definire TELEMACO PEPE uno scrittore/poeta “virtuoso” – certo, dal linguaggio ricercato e curato, inventivo, ma non certamente virtuoso: detesto i cosiddetti “virtuosismi d’accatto”, ovvero termini ad effetto con il chiaro scopo di stupire il lettore. Scrivo per me stesso, questo e’ indubitabile, ma scrivo anche e soprattutto al fine di esternare sentimenti e sensazioni che agiscono sotto forma di “flusso”… “Il flusso di (in)coscienza di un (in)cosciente del pensiero”, un trasvolatore pindarico a cui piace infrangere le più arcigne barriere della logica attraverso l’uso di uno strumento che reputo “divino”: la (DEA) FANTASIA.
Ma non si pensi che io sia soggiogato dalla mia natura “diurno-onirica” (con accenni di tardo-psichedelia ad oltranza…): sono allo stesso tempo istintivo, viscerale, iper-dubbioso, paranoico ed ultra-cerebrale, in un termine che esemplifichi quanto riportato sino ad ora: “complesso” – “schifosamente” complesso….
E non si pensi nemmeno che il qui presente Telemaco si serva solo di se stesso onde tradurre in forma scritta un determinato (dis)ordine di elucubrazioni pindariche: ho (anche recentemente) dedicato “sofferte ballate” di implicito amore a ragazze che non mi hanno proprio… “entusiasmato”, da un punto di vista strettamente umano/inter-personale……… Quindi: Telemaco Pepe e’ si’ innegabilmente influenzato da se stesso (senza essere narcisista, almeno, io fino ad ora non me ne sono accorto….) ma e’ stato, più volte, influenzato dalle contraddizioni e (folli) incomprensioni altrui: si tratta, tuttavia, di una preziosa fonte di ispirazione alla quale il sottoscritto ha attinto in numerose circostanze, spesso producendo risultati non disprezzabili.
Un altro fattore su cui verte (in maniera incontestabile) la mia arte (consentimi, Maresa, di definirla, almeno nel corso di questo paragrafo, in tal modo) e’ la sincerita’ e l’emozionalita’ infuse tra i “solchi” delle mie liriche. Mi duolerebbe assai sapere di qualcuno che ritiene i miei scritti “insinceri” e/o “privi di spessore/intensita’/profondita’”: possono piacere e non piacere, commuovere o fare più semplicemente schifo, ma non potrei far altro che ribellarmi (nel senso più pacifico del termine, s’intende) se venissi “tacciato” di “insincerita’”, “inconsistenza”, “superficialita’”…
Al massimo… si trattera’ dell’ennesimo “genio incompreso”… (SCHERZO…forse… OF COURSE….)….
BYE
TELEMACO PEPE (LUCA COMANDUCCI)
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