02-05-2003
...Roy,
quella mattina si era svegliato con un forte mal di testa, e non aveva la minima
intenzione
di andare all'Universita'... Decise allora di disertare le lezioni, e dar vita
ai
suoi immaginari distorti ed incomprensibili, astratti ed ancestrali: una bella
gita
in
treno sarebbe stata l'ideale onde offrire alla mente di Roy un piu' che valido
pretesto
per "ingrassare" la sua gia' fertilissima mente ed inoltrarsi in
paesaggi
a
lui decisamente piu' graditi, in netto contrasto con il grigiore di screpolati
muri
all'interno
della fatiscente Facolta' di Fisica Nucleare (ovvero la facolta' scelta
proprio
dal nostro Roy).
Giunto
nella piccola stazione di Babbaccombe, il Nostro e' in attesa del diretto
delle
9:07, solitamente puntuale, ma oggi in lieve ritardo. Siccome Roy non e'
certo
un inesperto nel far volare il tempo grazie alla propria debordante, illumi-
nante
fantasia, cominciano a susseguirsi e sovrapporsi, con impeto e voracita'
travolgenti,
autentici inni ad una bizzarra, quanto coinvolgente psichedelia,
squarci
diurno-onirici degni del miglior "acid-trip" mai sperimentato da
alcuno.
Sono
le 9:20 ed ancora nessun treno in vista... ma che sta succedendo...?......
come
mai questo ritardo?... "Sono caduto anch'io nella ragnatela
dell'incompresi-
bilita?..."
- sibila con tediosa voce Roy - "oppure sono ignara vittima dell'assurdi-
ta'
voluta da qualche astro dispettoso lontano milioni di anni luce dalla
Terra?..."
Due
minuti di solenne mutismo; Roy decide di stendersi sulla panchina adiacente
le
spoglie mure della minuscola stazione; in giro non si vede anima viva.
Roy
e' completamente solo, in attesa di un treno che fottutamente persiste nel
non
giungere a destinazione...
Pochi
secondi e poi... poi il Nostro cade in un profondo sonno...... Roy russa
pesantamente
e non puo' accorgersi di niente, neanche di quel treno che invano
fino
a pochi minuti prima aveva aspettato invano...........
Il
treno e' passato. Volato. Perso, per sempre. Mentre Roy viene risucchiato
da
una spossante stanchezza, figlia di una notte passata tra libri e poesie
dallo
struggente decadentismo...
...di
seguito... UN BOTTO TREMENDO..... Un boato...... infrange l'aria e
spodesta
il vento.......... ma Roy non sembra essersi accorto di niente..........
................
Finalmente
Roy si sveglia: e' ancora stanco ma il mal di testa ha lasciato posto
ad
uno strano senso di stupore, del tutto casuale ed indecifrabile..........
...Si
accorge immediatamente che la panchina dove aveva appena esaurito
il
suo beato sonnellino si e' volatilizzata; in quanto alla stazione e' come se
essa
non fosse mai esistita....... Seguono attimi di incalcolabile, agonizzante
smarrimento...
"Ma dove sono finito?.... Qualcuno sa dirmi dove diavolo sono?...
Non
capisco... e piu' passano i secondi piu' mi sento interdetto...."
"......Roy....
Roy..... vieni, vieni pure qui da me.... - rispose un'incantevole fanciulla
dai
lunghi capelli biondi e gli occhi grigio-azzurri, una bellezza sensuale e
d'altri
tempi, un fascino di oscura memoria ed ancestrale possenza... - "sai....
ti
aspettavamo....". Queste parole mi giungono all'orecchio con una smisurata
dolcezza
ed una sensibilita' incantatoria, vengo avvolto da quel fascio di
luce
ed eleganza, avverto un'attrazione mai provata sino ad ora.
"...ma...
scusa... tu chi saresti?..." - domando, ultra-laconicamente io.
"Salve,
mi chiamo Melinda, e sono la tua accompagnatrice: il mio compito e'
quello
di assicurarmi che tu stia bene e che non intercorra alcun tipo di
complicazione
durante il trasferimento...."
"Scusa...
ma QUALE trasferimento... Potresti essere un pochino meno criptica...
Dove
sono... che ci faccio, qui... e per quale dannata ragione mi trovo in questo
posto
cosi' apparentemente fuori dall'Universo?..."
"Diciamo
che in questo momento ti trovi in una specie di ospedale, dove sei
in
temporanea cura: hai appena subito un grave incidente, mentre aspettavi
il
tuo treno alla stazione. Non ti sei accorto di nulla, ma per fortuna ora
sei
qui e non devi temere per la tua salute......." - replica con sicurezza e
deter-
minazione
Melinda.
ROY:
"...Si, ma che strambo ospedale... e poi io non vedo NESSUN SOFFITTO...
ma
come puo' esistere al mondo un ospedale senza soffitto............???
Continuo
a non comprendere..... come mai sono avvolto da queste pareti
cosi'
insolitamente bianche.... inusualmente soffici.........?? quasi non sento
di
avere un pavimento sotto i miei piedi....... ma.... sto sognando?...........
qualcuno
puo' dirmi se sto sognando?..."
MELINDA:
"No, non sei vittima di un sogno, sei solamente un pochettino stordito,
ma
e' assolutamente normale, dopo un incidente come il tuo.... Ora ti porto un
po'
fuori in giardino, vedrai che ti rilasserai e potrai ragionare con piu'
calma..."
Melinda
scorta con inqualificabile amore Roy fuori dall'inedito ospedale,
tenendo
con inestimabile calore la sua mano, quasi lei fosse la sua custode,
ma
al contempo la compagna ideale da lui perennemente desiderata e fortemente
venerata.
Una
volta avvenuto l'ingresso in giardino, Melinda rivolge queste parole a Roy:
"Eccoci.
Siamo giunti in quello che noi definiamo "IL PICCOLO EDEN"; qui
potrai
vedere bambini giocare armoniosamente fra loro e mille altre attivita'
impossibili
da elencare in pochi minuti. Vedrai... riuscirai a sentirti a tuo
agio......".
ROY,
voltandosi improvvisamente: ".... ehi, ma.... quello.... quello e' JIMI
HENDRIX....
guarda come suona la chitarra.... prima coi denti.... poi dietro
la
schiena...... CON I PIEDI, addirittura.....? ma... ma ... a proposito.... che
cavolo
ci fa, qui...cosa c'entra Hendrix con questo piccolo parco sperduto nel
buco
di culo del mondo...?"
MELINDA:
"uhhhhmmmmm.... vedo che te ne intendi.... in fondo lo sapevamo....
diciamo
che sappiamo molte cose sul tuo conto...."
Roy
ha un gesto di sconsiderato clamore appena appena soffocato da un'occhiata
non
troppo rassicurante nei confronti dell'angelico viso di Melinda....... forzato
da
questa curiosa affermazione, Roy controbatte:
"....che
intendi dire per "in fondo sappiamo molte cose sul tuo conto...?....."
Melinda
solleva gli occhi e offre a Roy uno sguardo enigmatico di difficile inter-
pretazione....
stara' ora alla rabbiosa fantasia del Nostro risolvere il celato
significato
che sembra nascondersi dietro quelle parole.......
Evidenziando
con un ennesimo sguardo la totale assenza di stupore, Melinda
con
il consueto tatto riprende la mano di Roy onde dirigerlo verso il piccolo
palco
dove il "redivivo" Hendrix sta suonando....., esclamando:
"....non
allarmarti, non si tratta del vero Jimi Hendrix, ma bensi' di uno dei
suoi
innumerevoli sosia......."
ROY,
di scatto e staccandosi dalla mano
di Melinda: ".... beh... quello non
sara'
il vero Jimi Hendrix, ma, lo giuro su SGT. PEPPER, QUELLO LA'
IN
FONDO E' JOHN LENNON!!!!! JOHN LENNON......!!!! Ehi, e' troppo
simile
all'originale.... Non puo' che essere lui..... e' LUI.....!!!!!!"
MELINDA:
"....Roy... tesoro di ragazzo mio... mio cuoricino spezzato...
vieni
dalla tua Melinda.... stai delirando.... quello NON E' John Lennon.....
...........
sei sotto una accelerata psicosi che ti porta ad immaginare quello
che
in realta' non vedi, sotto le sembianze dei tuoi miti musicali........".
ROY:
"............e allora che mi dici di quel signore
dietro quella cattedra che sta tenendo
un
discorso al proprio popolo....? - si tratta di JOHN FITZGERALD KENNEDY,
per
l'amor dei Fab Four!!!..."
MELINDA:
"... ma no.... non e' altro che uno dei tanti pseudo-santoni iper-esaltati
che
hanno l'insana attitudine di ergersi a profeti di un popolo che
non
sa nemmeno ascoltare....... rilassati... e continuiamo la nostra
escursione...."
ROY:
"eppure... eppure ero convinto... ma ora, ora non sono piu' convinto.....
Melinda,
tienimi forte tra le tue braccia....."
MELINDA:
"non temere... io e te saremo sempre insieme.......nessuno ci separe-
ra'
mai........ nessuno ci separera' .... nessuno....."
ROY,
lanciando uno sguardo agghiacciante e rivelatorio, con occhi puntati
attraverso
i fittissimi alberi, e staccandosi dall'intenso abbraccio:
"AH....
stavolta non posso essere in errore... NO, NON POSSO.... Che mi dici,
adesso,
mia dolcissima Melinda, di quell'adorabile caschetto biondo che sta nuotando
in
mezzo ad una piscina... sai... mi ricorda tanto un certo BRIAN JONES...
non
mi dire che si tratta di una controfigura...... o di una mia
allucinazione...altrimenti......"
MELINDA:
"mi spiace contraddirti una volta di piu'..... ma quell'"adorabile
caschetto biondo",
come
tu stesso l'hai definito, non e' Brian Jones, ma bensi' Martin, un nostro
paziente
che un giorno si' ed uno no ama esibirsi in pubblico con acconciature
sempre
diverse, prendendo continuamente spunto da rockstars defunte........
oggi
evidentemente era il turno dell'ex fondatore delle pietre rotolanti.......
per
il nostro Martin la vita si e' per sempre interrotta nel 1972.........."
ROY:
"...continuo nella mia (insana?...) incredulita'...... Non mi capacito piu'
di
chi sia io veramente....... Melinda... ti prego.... svegliami da questo incauto,
pericolosamente
imprevedibile sogno... ti prego..... FAMMI RINVENIRE,
SVEGLIAMI,
dammi uno scossone, uno schiaffo, permettimi di ritornare
con
i piedi per terra.........".
MELINDA:
"E' tutto nella norma, non ti preoccupare. Ora ti devo lasciare,
anche
se solo temporaneamente: mi attendono altri nuovi arrivi da condurre
qui.
Nel frattempo fatti una passeggiata attraverso il parco, ma non fermarti
troppo
a conversare con gli abitanti di questo posto.... potrebbe essere
MOOOOLTO
pericoloso......".
Roy
viene nuovamente "trafitto" dalle parole di Melinda... che intendeva
per
"potrebbe essere molto pericoloso..."? ... perche' mai Roy non
dovrebbe fermarsi
a
parlare civilmente nel bel mezzo di un parco custodito per di piu' da un
ospedale...?...
Certo quella incantevole creatura nasconde molti misteri...
Ma
Roy non e' certo tipo da spaventarsi, e cosi', baldamente, decide,
di
proseguire, da buon solitario, il suo cammino attraverso IL PICCOLO EDEN.
D'un
tratto scorge un viso a lui abbastanza familiare; Roy fa per avvicinarsi
quando
un braccio viene alzato in segno di saluto. Trattasi di un tizio con in
mano
una pesantissima apparecchiatura molto somigliante ad una grezza radio
ancora
in fase di sperimentazione........
ROY:
"...salve... ho notato il suo saluto... ma.... lei.... chi e'?... Ci
conosciamo, per caso?..."...
"Si',
in un certo senso ci siamo gia' visti... anche se non posso dire di averla
conosciuta.....
... Comunque.... il mio nome e' GUGLIELMO MARCONI..........
-
afferma l'uomo - .... adesso che ci penso... avrei proprio bisogno di qualcuno
che
sia in grado di testare la mia nuovissima invenzione............
sa............63
anni
non sono bastati per la mia fertile mente onde portare a termine l'ultima
sensazionale
scoperta del Secolo.......: la "ALIEN-RADIO-PROTOTIPO 642HG",
ovvero
un marchingegno molto simile alla radio in grado di poter comunicare
con
esseri viventi al di fuori del nostro Pianeta..... carino, non
crede?....."......
ROY,
divenuto bianco dal terrore, sibilando a malapena quattro sconclusionatissime
parole,
si precipita con affanno sul grande inventore:
"....ma....COOOOOOMEEEEEE.....
63 ANNI......... io conosco la SUA biografia....
non
mi sta prendendo in giro, vero?....."
MARCONI:
"Per bonta' di Hertz.... mai al mondo mi permetterei di prendere in giro
qualche
mio simile...... io sono MARCONI, GUGLIELMO MARCONI......!!!"..........
ROY:
"...ma scusi... lei non era MORTO nel 1937.....???.... Che diavolo di un
onda
radio
mega hertz del c.... ci fa qui..... come mai io sto parlando CON LEI, in
questo
preciso istante..... perche'??? PERCHEEEEEEEEEEEEEEEEEE'''''''''''''"......????
MARCONI:
"Gentile Signore... non vorrei allarmarla piu' di tanto, ma e', a questo
punto
assai opportuno che io la informi, se nessuno si e' mai preoccupato di farlo
antecedentemente
il suo arrivo qui, che lei si trova in PARADISO, e non piu' sulla
Terra.........
lei e' da poco trapassato a causa di una esplosione ordita da un clan
terroristico
di estrema sinistra mentre stava dormendo sulla panchina della
stazione
di BABBACCOMBE. .... Ma come... non l'avevano informata?.......Noi qui
sappiamo
tutto sui nuovi arrivati... Provi a chiedere a quel signore laggiu' che
suona
la chitarra in modo assai poco ortodosso, per i miei gusti (oh, quanto
odio
quel terribile rumore che emana da uno strumento perennemente in fiamme...)
....
oppure a quell'altro individuo che non fa che parlare male di un certo Paul
McCartney....
infine.....
chieda lei stesso a quell'insopportabile americano donnaiolo la ragione
della
sua presenza qui nel PICCOLO EDEN......"......
Roy,
incredulo, spossato, devastato ed in delirio, si accascia sul suolo, scoppia
in
lacrime invocando il nome di Melinda. Melinda accorre, solleva uno spento,
distrutto
Roy e lo abbraccia, divampando anch'ella lacrime e sospiri.............
Un
nuovo, lungo viaggio e' in procinto di essere intrapreso, ma, statene certi,
Roy
e Melinda, da questo momento, non potranno piu' essere separati.
Mai
piu'.
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