A volte la
mente sembra giocare brutti, anzi, STRAMBI, erratici scherzi... Io le
chiamo "deficienze" all'interno del Sistema Operativo, all'interno cioe'
della nostra pregiatissima materia grigia.
Io sono assolutamente convinto che anche un buon genio soffra talvolta di
queste… "singolari deficienze", che in realtà si manifestano più
come (folli, inspiegabili) disattenzioni che come mero gesto di stupidità.
Sono forse le nostre diaboliche contraddizioni a spingerci troppo spesso
con impulsività ed eccessiva istintività verso azzardate soluzioni che poi
sembrano rendere inetto il nostro cervello. Puri schizzi di una follia del
tutto ingiustificata, e chissà quali altre mille diavolerie il nostro
"Sistema Operativo" è in grado di sfornare...
Io, si può dire, posseggo un Sistema Operativo Pindarico, ho una
mente che non esito a definire "alogica", così terribilmente
possessiva nei suoi ragionamenti od elucubrazioni lisergiche, che dir se
ne voglia. Sono argutamente complesso, ma non mi vanto di ciò. Mi
piace giocar con le parole, ma spesso, come potrebbe accadere ad un buon
computer, il mio Sistema Operativo Pindarico s'inceppa, ed i conti non
tornano... non tornano proprio!!!!... Ho quasi la sensazione, a volte, di
essere uno stupido, un folle sciocco alla continua ricerca di se stesso e
dei suoi scabrosi enigmi mai del tutto (in alcuni casi MAI!) risolti. E io
mi ci scartavetro fino a corrodermi le meningi, quasi come se dovessi
interpretare lo stato d’allucinante ed allucinata psicosi di uno
scienziato sempre in bilico tra razionalita' ed irrazionalita', tra
comprensibilità ed incomprensibilità, tra istinto e meditazione.
Giove divino! la mente e' un'infinita scacchiera dalle migliaia di
mosse possibili, e difficilmente potremmo saltar su dalla sedia per
gridare, euforici, "SCACCO MATTO"! ...uuuuummmmhhh... quesito affascinante
e dall'indiscusso magnetismo.
Come si potrebbe avanzare in casi come questi, avremo quella che io
definisco la "in-between-phase", letteralmente, la "fase-nel-bel-mezzo".
Nel bel mezzo di che, qualcuno stupito ed incuriosito si chiederà? Nel bel
mezzo della nostra contaminata razionalità del pensiero, supporrei io. Ed
infatti dovrebbe essere così.
Tornando al concetto di "mente alogica" da me avanzato alcune frasi fa,
Luca Comanducci, alias Il Supremo Stoccatore del Volo, è un fulgidissimo e
vivace esempio di "alogicita'".
Se avete bene a mente tutti quegli odiosi quiz psico-attitudinali ai quali
veniamo sottoposti quando si tratta di dover passare degli altrettanto
odiosi (e per nulla utili, a mio parere) Corsi di formazione-lavoro che le
nostre regioni indicono (e che non dovrebbero più indire, almeno di quel
tipo), in questi frangenti svetta in tutta la sua comprensibilità e
chiarezza l'alogicita' del pindarico in questione.
Io sono sempre più convinto si debba smettere di giudicare alcuni soggetti
SOLO tramite questi cazzo di quiz/tests che non paiono altro che inutili
grattacapi volti a sottolineare i limiti di un essere umano, a netto
discapito dei pregi e potenzialità che il nostro cervello e’ in grado di
sprigionare.
Si deve capire UNA VOLTA DI più e PER SEMPRE, che NON ESISTE UNA SOLA
FORMA DI INTELLIGENZA. NON ESISTE CIOE' SOLO L'INTELLIGENZA DI TIPO
LOGICO-MATEMATICA, bensì ALTRE FORME, NETTAMENTE DISTINTE, DI
INTELLIGENZA: INTERPERSONALE, ARTISTICA, SPAZIALE, CINESTETICA, ad es. –
come riporta l’ormai celeberrima teoria di Howard Gardner, colui che
conio’ il termine di ‘INTELLIGENZE MULTIPLE’.
Va detto che se un astronauta debba perlomeno possedere un quoziente
intellettivo largamente superiore alla media, costui magari non sarebbe in
grado di mettere giù due righe che ne esplichino un talento profondo da
scrittore e/o poeta. Alias: non penso che un John Lennon, palesemente,
come tutti sanno, pessimo studente al Liverpool Art College ma
straordinario inventore di alchimie sonore e liriche con e senza i Beatles,
sarebbe stato in grado di passare una sola categoria di quiz per entrare a
far parte della NASA. Beh, ipotesi di indubbio fascino, che altro non fa
che ‘fotografare’ il mio pensiero sul concetto di intelligenza.
Concetto che reitera una volta di più l'insolita natura del mio essere
perennemente alla ricerca di una pregiata perspicacia, ponendomi
pervicacemente domande scomode che richiederebbero risposte altrettanto
scomode, il tutto all'insegna della mia concentricità mentale.
A mio modesto, umile parere esistono, DEVONO, anzi!, esistere ALTRE
forme per valutare l'intelligenza umana. Come si fa a catalogare un
individuo solo tramite gli ultra-standardizzati tests sull’I.Q.? Non
costituirebbe, cio’, una grave forma di razzismo sociale (oltreche’
scientifico)? Fino a che punto risulterebbe lecito assicurarsi di poter
vagliare una benche’ lontanamente accettabile stima sul valore di una
entita’ complessa quale l’intelligenza umana? Come mai potra’ risultare
convincente ed altrettanto attendibile associare una tale infinita ed
astratta complessita’ a dei volgari punteggi numerici?… Non esiste e mai
esistera’ un ‘codice’ definitivo atto a raggruppare un determinato
individuo sotto categorie di ordine intellettivo!… Assolutamente fuori
luogo nonché fastidiosamente offensivo, non trovate?…
E poi… quale e’ il reale significato di ‘Quoziente Intellettivo’?… Quale
funzione ed utilita’, al fine di stabilire il REALE talento o capacita’ di
una persona, esso puo’ avere? E’ cosi’ stramaledettamente necessario
ridursi biecamente alla considerazione, fredda ed analitica, di un numero,
con il preciso, gelido ed aberrante scopo di misurare la supposta
intelligenza (o deficienza) dell’uomo?…
Ricordate,
comunque, che io al primo posto nella classifica dei valori che dovrebbero
insindacabilmente far parte di un essere umano, non metto (e mai
metterò) l'intelligenza, bensi' la a me tanto cara DEA SENSIBILITA'. A mio
modestissimo parere, senza sensibilità l'uomo (o donna che sia) non può
avere uno specifico valore emotivo, e, certo, una persona del tutto
sprovvista di sensibilità non può capire ne’ percepire sentimenti, il che
per me è a dir poco improponibile, D-I-S-U-M-A-N-O…!!….
Prendete uno scienziato dallo straordinario potere intellettivo, ma senza
un briciolo di sensibilità. Che valenza, che ‘ascendenza emotiva’ avra'
mai su di voi, se egli non sarà capace di esprimere alcun tipo di
sensazione o di pensiero (se non quelli di ordine matematico)? A noi
apparirà solamente come un inespressivo robot in grado di emettere fredde,
freddissime formule e concetti che fanno bene solo alla Matematica ed ai
matematici.
In
definitiva, la sensibilita’ risulta essere tanto importante quanto un’alta
capacita’ di ragionamento logico-matematico, ma non solo: il sottoscritto
la considera parte integrante dell’intelligenza stessa.
L'uomo dovrebbe smettere di credere che sia necessario un metro di
valutazione, nel rispetto di un preciso arco temporale, in grado di
"calibrare" il potere intellettivo di un individuo qualsiasi. Se la
soluzione di un problema, tanto per proporre un esempio banale ma
altamente funzionale alle mie ipotesi, venisse trovata da qualcuno poco
prima che il sottoscritto riesca ad intuire la risoluzione del problema
stesso non vorrà inequivocabilmente dire che io sia più stupido di colui
che mi ha preceduto: semplicemente: codesto individuo si è rivelato più
svelto di me, ma non necessariamente egli dovrà essere considerato più
intelligente (i casi sono molteplici, comunque, ed è impossibile stabilire
precisi parametri ai quali fare riferimento). Ho concluso. Spero di non
aver "urtato" la vostra (presunta) intelligenza.
Vi attendo spasmodicamente onde poter abbracciare un vostro pensiero e, mi
auguro, la vostra sensibilità. Se ne possedete.
Bye.
ALAN J-K-68 TASSELLI (LUCA COMANDUCCI)
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