ALCUNE INUSUALI CONSIDERAZIONI SUL CONCETTO DI INTELLIGENZA

 

(revisited)

 

a  cura di Alan J-k-68 Tasselli (Luca Comanducci)

 

A volte la mente sembra giocare brutti, anzi, STRAMBI, erratici scherzi... Io le chiamo "deficienze" all'interno del Sistema Operativo, all'interno cioe' della nostra pregiatissima materia grigia.
Io sono assolutamente convinto che anche un buon genio soffra talvolta di queste… "singolari deficienze", che in realtà si manifestano più come (folli, inspiegabili) disattenzioni che come mero gesto di stupidità. Sono forse le nostre diaboliche contraddizioni a spingerci troppo spesso con impulsività ed eccessiva istintività verso azzardate soluzioni che poi sembrano rendere inetto il nostro cervello. Puri schizzi di una follia del tutto ingiustificata, e chissà quali altre mille diavolerie il nostro "Sistema Operativo" è in grado di sfornare...
Io, si può dire, posseggo un Sistema Operativo Pindarico, ho una mente che non esito a definire "alogica", così terribilmente possessiva nei suoi ragionamenti od elucubrazioni lisergiche, che dir se ne voglia. Sono argutamente complesso, ma non mi vanto di ciò. Mi piace giocar con le parole, ma spesso, come potrebbe accadere ad un buon computer, il mio Sistema Operativo Pindarico s'inceppa, ed i conti non tornano... non tornano proprio!!!!... Ho quasi la sensazione, a volte, di essere uno stupido, un folle sciocco alla continua ricerca di se stesso e dei suoi scabrosi enigmi mai del tutto (in alcuni casi MAI!) risolti. E io mi ci scartavetro fino a corrodermi le meningi, quasi come se dovessi interpretare lo stato d’allucinante ed allucinata psicosi di uno scienziato sempre in bilico tra razionalita' ed irrazionalita', tra comprensibilità ed incomprensibilità, tra istinto e meditazione.
Giove divino! la mente e' un'infinita scacchiera dalle migliaia di mosse possibili, e difficilmente potremmo saltar su dalla sedia per gridare, euforici, "SCACCO MATTO"! ...uuuuummmmhhh... quesito affascinante e dall'indiscusso magnetismo.
Come si potrebbe avanzare in casi come questi, avremo quella che io definisco la "in-between-phase", letteralmente, la "fase-nel-bel-mezzo". Nel bel mezzo di che, qualcuno stupito ed incuriosito si chiederà? Nel bel mezzo della nostra contaminata razionalità del pensiero, supporrei io. Ed infatti dovrebbe essere così.
Tornando al concetto di "mente alogica" da me avanzato alcune frasi fa, Luca Comanducci, alias Il Supremo Stoccatore del Volo, è un fulgidissimo e vivace esempio di "alogicita'".
Se avete bene a mente tutti quegli odiosi quiz psico-attitudinali ai quali veniamo sottoposti quando si tratta di dover passare degli altrettanto odiosi (e per nulla utili, a mio parere) Corsi di formazione-lavoro che le nostre regioni indicono (e che non dovrebbero più indire, almeno di quel tipo), in questi frangenti svetta in tutta la sua comprensibilità e chiarezza l'alogicita' del pindarico in questione.
Io sono sempre più convinto si debba smettere di giudicare alcuni soggetti SOLO tramite questi cazzo di quiz/tests che non paiono altro che inutili grattacapi volti a sottolineare i limiti di un essere umano, a netto discapito dei pregi e potenzialità che il nostro cervello e’ in grado di sprigionare.
Si deve capire UNA VOLTA DI più e PER SEMPRE, che NON ESISTE UNA SOLA FORMA DI INTELLIGENZA. NON ESISTE CIOE' SOLO L'INTELLIGENZA DI TIPO LOGICO-MATEMATICA, bensì ALTRE FORME, NETTAMENTE DISTINTE, DI INTELLIGENZA:  INTERPERSONALE, ARTISTICA, SPAZIALE, CINESTETICA, ad es. – come riporta l’ormai celeberrima teoria di Howard Gardner, colui che conio’ il termine di ‘INTELLIGENZE MULTIPLE’.
Va detto che se un astronauta debba perlomeno possedere un quoziente intellettivo largamente superiore alla media, costui magari non sarebbe in grado di mettere giù due righe che ne esplichino un talento profondo da scrittore e/o poeta. Alias: non penso che un John Lennon, palesemente, come tutti sanno, pessimo studente al Liverpool Art College ma straordinario inventore di alchimie sonore e liriche con e senza i Beatles, sarebbe stato in grado di passare una sola categoria di quiz per entrare a far parte della NASA. Beh, ipotesi di indubbio fascino, che altro non fa che ‘fotografare’ il mio pensiero sul concetto di intelligenza.
Concetto che reitera una volta di più l'insolita natura del mio essere perennemente alla ricerca di una pregiata perspicacia, ponendomi pervicacemente domande scomode che richiederebbero risposte altrettanto scomode, il tutto all'insegna della mia concentricità mentale.
A mio modesto, umile parere esistono, DEVONO, anzi!, esistere ALTRE forme per valutare l'intelligenza umana. Come si fa a catalogare un individuo solo tramite gli ultra-standardizzati tests sull’I.Q.? Non costituirebbe, cio’, una grave forma di razzismo sociale (oltreche’ scientifico)? Fino a che punto risulterebbe lecito assicurarsi di poter vagliare una benche’ lontanamente accettabile stima sul valore di una entita’ complessa quale l’intelligenza umana? Come mai potra’ risultare convincente ed altrettanto attendibile associare una  tale infinita ed astratta complessita’ a dei volgari punteggi numerici?… Non esiste e mai esistera’ un ‘codice’ definitivo atto a raggruppare un determinato individuo sotto categorie di ordine intellettivo!… Assolutamente fuori luogo nonché fastidiosamente offensivo, non trovate?…
E poi… quale e’ il reale significato di ‘Quoziente Intellettivo’?… Quale funzione ed utilita’, al fine di stabilire il REALE talento o capacita’ di una persona, esso puo’ avere? E’ cosi’ stramaledettamente necessario ridursi biecamente alla considerazione, fredda ed analitica, di un numero, con il preciso, gelido ed aberrante scopo di misurare la supposta intelligenza (o deficienza) dell’uomo?…

Ricordate, comunque, che io al primo posto nella classifica dei valori che dovrebbero insindacabilmente far parte di un essere umano, non metto (e mai metterò) l'intelligenza, bensi' la a me tanto cara DEA SENSIBILITA'. A mio modestissimo parere, senza sensibilità l'uomo (o donna che sia) non può avere uno specifico valore emotivo, e, certo, una persona del tutto sprovvista di sensibilità non può capire ne’ percepire sentimenti, il che per me è a dir poco improponibile, D-I-S-U-M-A-N-O…!!….
Prendete uno scienziato dallo straordinario potere intellettivo, ma senza un briciolo di sensibilità. Che valenza, che ‘ascendenza emotiva’ avra' mai su di voi, se egli non sarà capace di esprimere alcun tipo di sensazione o di pensiero (se non quelli di ordine matematico)? A noi apparirà solamente come un inespressivo robot in grado di emettere fredde, freddissime formule e concetti che fanno bene solo alla Matematica ed ai matematici.

In definitiva, la sensibilita’ risulta essere tanto importante quanto un’alta capacita’ di ragionamento logico-matematico, ma non solo: il sottoscritto la considera parte integrante dell’intelligenza stessa.
L'uomo dovrebbe smettere di credere che sia necessario un metro di valutazione, nel rispetto di un preciso arco temporale, in grado di "calibrare" il potere intellettivo di un individuo qualsiasi. Se la soluzione di un problema, tanto per proporre un esempio banale ma altamente funzionale alle mie ipotesi, venisse trovata da qualcuno poco prima che il sottoscritto riesca ad intuire la risoluzione del problema stesso non vorrà inequivocabilmente dire che io sia più stupido di colui che mi ha preceduto: semplicemente: codesto individuo si è rivelato più svelto di me, ma non necessariamente egli dovrà essere considerato più intelligente (i casi sono molteplici, comunque, ed è impossibile stabilire precisi parametri ai quali fare riferimento). Ho concluso. Spero di non aver "urtato" la vostra (presunta) intelligenza.
Vi attendo spasmodicamente onde poter abbracciare un vostro pensiero e, mi auguro, la vostra sensibilità. Se ne possedete.


Bye.


ALAN J-K-68 TASSELLI (LUCA COMANDUCCI)


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