04-10-2002
E
MI SCISSI....
Personale
racconto di un film dentro il film....
E
mi scissi. E' mai possibile che durante un solo giorno solare io non riesca a
tracciare
un percorso che sia degno parente della normalita'?.... Il mondo
e'
ovattato, e la mia mente disordinata, spaccata in mille frammenti impazziti,
tasselli
di un mosaico che fatico a ricomporre, la mia vita ora mi appare
davanti
sotto forma di schermo bianco e nero con immagini sfumate e corrose di
un
tempo troppo lontano per apparire vero; sono l'unico spettatore in un cinema
deserto,
e la proiezione di quello sconosciuto melo-
dramma
con almeno 70 anni sulla groppa si aggrappa alla mia inquietitudine come
uno
spettro alato e dalla forma indefinita, semplice oscuro fascio bianco che si
staglia
sul mio viso pietrificato da tanta lucente arcanita'.
Mi
duole il ricordo di un ateneo di giovani scienziati, tesi a superarsi l'un
con
l'altro, agendo in una rara forma di simbiosi, bizzarra, spregiudicata
alchimia
di filosofi analisti i quali vorrei ardentemente rubassero il mio
pensiero
affinche' questo venga vivisezionato e diventi parte delle loro
ossessioni,
enigma perpetuo eterno presente ricordo di un passato da non
rimembrare,
dolore, sporco dolore scorticature e cicatrici di azzardati pensieri
sfocianti
nel puro sferzante delirio cosmico di una mente furoreggiante,
fiammante,
destabilizzante, pronta a morire, pronta a redimersi, pronta a
gettarsi
nel vuoto, pronta; scalfito, rattrappito, appoggio sulla bocca un dito,
e
lascio il tuo sguardo rapito, affinche' tu non mi consideri mortale nemico.
Morto?
Vivo? Inferno o Paradiso? Purgatorio o letto colmo
d'aghi?
L'anima una volta ribelle di un fuggiasco galeotto di nostra societa'
vende
la sua anima al Diavolo, e celebra il suo rito faustiano, tagliandosi
le
vene e morendo dissanguato, tra l'indifferenza dei passanti, ignavi del loro
tempo,
ignavi di se stessi. Le immagini sfumano, i colori non sono mai stati
colori,
il nero vince sul bianco, io mi alzo dalla sedia, la pellicola volge al
termine,
ed io pure. Non mi rimane che l'ultimo squarcio di una notte balorda
passata
insieme a me stesso ed alla mia allucinata visione del mondo distorto e
peccatore.
Balenano virtuose forme di donna, serpeggiano nel cuore dei miei
occhi,
mai cosi' lussuriosi e tentatori,
ma
forse.... si tratta solo di comparse di quel film che sembra non finire mai,
come
la mia erratica notte di pensieri "fatti" e di feroci animali pronti a
mordere
il primo ingenuo passante... passante che rimarra' passante, per
sempre........
niente piu' casa, niente piu' fuoco ardente sul viso di persone
che
cercano un barlume di tepore familiare fissando
incessantemente
i rami di un albero spoglio bruciare all'infinito........
D'improvviso,
come la regia vuole, qualcuno inavvertitamente, mette sul piatto
un
caro vecchio gradito assai 78 giri: non mi rendo conto
piu'
dove sono e perche' sono stato qui, vi sono solamente note spettrali e
macabre
di una notte da evitare, notte delittuosa e torbida, vicende macchiate
dal
sangue di avide menti, che giocano a morire
e
muoiono giocando. Lo stupro e' dietro l'angolo, ed i miei occhi sembrano
essere
dentro l'organo femminile sventrato, attimo di fugace, imprevedibile,
struggente
brainstorming... quanto dolore in un solo lercio, sadico secondo, non
vorrei
essere lei e forse.............. lei non vorrebbe essere me.
Sto
scappando, sto delirando, ansimando, invocando... spero l'assassino non si
metta
sulle mie tracce... o per me il film verra' troncato senza un
finale.......
Un finale senza finale, infinita fuga verso il
Nulla,
Nulla che mi attende sadico pronto ad abbracciarmi...........
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