30-04-2005
Libera Ispirazione Da Alcuni Dipinti di Ortes ‘Tortes’ Tambini,
misconosciuto pittore espressionista di Bagnacavallo
di Telemaco Pepe (Luca Comanducci)
Tutta
quella spropositata, febbrile massa di colori disordinati, che eruttano e si
incuneano nei miei occhi con la stessa forza dirompente di una vampata di fuoco
improvvisa scaturita da un camino in legno immerso in un'atmosfera magica e
surreale. E quel ‘colore stropicciato’, sbattuto, impresso
nella tela eppur spumeggiante ed esplosivo; ‘schizzate di pennello’ fuse in
alchemici contrasti tra nevrosi e dolcissime sospensioni dell'anima, gelo e
calore, fluidità e staticità: una carica emotiva dalla piacevole, conturbante
espressività. Immaginari 'liquidi', sorta di 'paesaggi sciolti', 'colanti',
con debordante fervore ed inusitata carica seduttiva, quella ‘sì peculiare,
spiazzante sinergia di colori ed umori che Madre Natura riserva solo all'occhio
più sensibile ed attento ai mutamenti. Immerso in 'cambi di stagione
dell'anima', essi tasselli di vita magnificamente espressi in dipinti
al cui interno giacciono continue sovrapposizioni di un colore vivo, accecante,
vitalissimo, mai domo, ora sull'orlo di una inevitabile saturazione, ma l'attimo
successivo pronto a rigenerarsi e ri-esplodere, decretando il trionfo di una
spiritualità ritrovata, travolgente più che mai. Connubi ed accavallamenti di
malinconia e rigidità, rabbia e candore: sono perpetuamente avvolto da una
sintassi armonica che si staglia nella mia psiche, facendomi ‘naufragare’ in
oceani di acqua e fuoco, solitudine e ‘joie de vivre’: si passa, in
un battito di ciglia, da gelide, spigolose forme astratte, a campi e praterie
‘allungate’, ‘dilatate’, quasi aventi sottili ombre psichedeliche,
implacabilmente distorte. E poi… sguardi allibiti, volti smunti, figure non
decifrabili ma proprio per questo inquietanti, enigmatiche, sfuggenti. Sole ed
abbandonate. Sagome spettrali, neutre, ne’ uomo ne’ donna, forse nemmeno
umane. Forme asettiche eppure comunicanti sensazioni, sensazioni mai banali o
scontate, mai superflue, idillicamente complementari alla spiritualità e
trasparenza emotiva di un autore che non ha mai osato sottomettersi ai colori
opachi ed inespressivi della routine quotidiana.
…in
attesa di nuove, magmatiche, imprevedibili ‘eruzioni del colore’……
TELEMACO
PEPE (LUCA COMANDUCCI)
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