01-07-2004
CANTO ALLO SPECCHIO: elegěe alla Luce ed
il Silenzio
Canto
davanti allo specchio la grazia sorprendente di questo momento, per un uomo
lentamente risucchiato dai suoi neri spettri. Ho lasciato fuori dalla porta le
mie nevrosi e raccapriccianti “sedute” con strali di schizophrenia sempre
piu’ insolenti. Spengo la luce, arresto i sensi e scivolo lungo condotti
oscuri che mi conducono verso una luce nuova, dalla quale mai piu’ vorro’
far ritorno....
Buongiorno
luce di questo mattino plumbeo e senza colore. Sopra i miei pensieri giace una
goccia di rugiada, mentre rintocchi di campana in glissando annunciano il lento
evolversi di un giorno che non finira’ piu’. Ed io li’ in mezzo, al centro
di un vortice di volti che girano concentricamente attorno al mio volto ancora
in cerca di risposte che nessuno sara’ mai in grado di fornirmi, finche’.
spossato e consumato da overdoses di pazzia e nevrosi, mi sciogliero’ dinanzi
al primo gesto di struggente complicita’, quella complicita’ a me ora
cosi’ estranea, straniera. Nemica.
…cio’
che un tempo erano sorrisi, ora sono espressioni dubbiose, cio’ che un tempo
erano carezze, ora sono schiaffi, cio’ che un tempo erano risate, ora sono
scherni, cio’ che un tempo erano lacrime di gioia, ora sono cicatrici aperte,
cio’ che un tempo era armonia, ora e’ dissoluzione, cio’ che un tempo
erano danze e balli, ora sono sadici rituali, cio’ che un tempo era speranza,
ora e’ sciocca, inutile disillusione….
…e
cio’ che un tempo era amore, ora e’ solo glaciale, spietata, infinita
indifferenza.
…ed
ora e’ tutto chiaro. Lascio scivolare la mia lenta agonia sopra le nubi di un
cielo rosso-porpora, perdendomi in angelici volteggi tra le “Nuvole
Dell’Oblio”, finche’, in una Dimensione Superiore mi ricongiungero’ a
quella luce che molto tempo prima avevo smarrito, quella luce che pensavo di non
rivedere piu’. Quella luce dalla quale mai piu’ avrei fatto ritorno…….
Ode
al Silenzio. Si dice che il silenzio riconduca le anime dotate di sublime
sensibilita’ ad impareggiabile, idilliaca, irreversibile armonia. Si dice che
il silenzio rifugga da tutti gli orrori del mondo materiale, e ricongiunga tutte
quelle anime che in vita mai ebbero occasione di incontrarsi…. Tutte quelle
anime che fossero state costrette a condurre un’esitenza in luoghi e tempi
sbagliati, quelle anime per cui, in vita, apparve impossibile ogni sorta di
classificazione. Ora sono state allontanate dal dolore e dalla sopraffazione,
dal pianto e dalla crudele incomprensione della gente comune. Ora potranno
unirsi ed amarsi. Per sempre.
Vorrei
annegare nel piu’ onnipotente silenzio mai venutosi a formare. Vorrei essere
assorbito dal piu’ assordante silenzio mai venutosi a creare. Vorrei, si,
vorrei godere di un tale silenzio da non poter piu’ nemmeno distinguere un
battito di sopracciglia da quello del mio cuore. Un silenzio cosi’ eclatante,
onnipresente ed imponente da non poter nemmeno udire il silenzio stesso.
TELEMACO PEPE (LUCA COMANDUCCI)
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