30-03-2003

 

 

GLACIALI NOTE DI PIANO PER UNA CANZONE SENZA MELODIA

DURANTE UN GIORNO DI GRASSA NEBBIA

 

INUTILI PIANTI E CONCENTRICI VERSI PER UN DIPINTO SENZA COLORE

 

 

...ingabbiato da fredde, glaciali note di piano, accenni di rarefatta

melodia ingoiano residue speranze volte al riscatto di una rovente apatia,

spezzoni di pellicole corrose dal tempo riflettono lo specchio di

tempi offuscati e sepolti dall'indifferenza della gente moderna,

la mia mente non e' che un volgare miscuglio di ritagli di giornali

imbevuti di polvere a ridosso di bidoni della spazzatura, ritagli di

articoli che nessuno mai leggera', destinati all'oblio, oblio che scor-

tera' tutte quelle vittime uccise dalle incomprensioni di tutti i giorni,

ordinaria amministrazione per gli sciocchi ed ignavi del nostro tempo,

fatale successione di criminali episodi per tutti noi grandi esclusi, nudi

e senza scarpe sul parco camminando

curvi disegnando linee sconnesse sfidando le piu' rigide coordinate

geografiche, il nostro cervello progressivamente si scioglie e non ci

lascia che sterili spicchi di luce, quella luce che per durante le ore

di Sole sbatteva sui visi dei nostri assassini e sulle forme di squillo

pronte a vendersi per la notte... mentre vedo sangue sgorgare

lungo le strade, sangue che macchia l'icona possente di un cielo

che piu' azzurro e limpido non e', ma che sembra piangere dall'alto,

mentre il piano dissolve le proprie cadenzate note di tagliente ma

soffocato grido, e lascia la tenebrosa stanza senza piu' parole cantate, ma

solo brevi assoli di sconsiderata anarchia musicale, prima che anche

l'uomo seduto a ridosso del proprio amato strumento ricadda nel

riflusso di un giorno che sembra non avere mai fine, girando su se

stesso concentricamente, senza soluzione di continuita'.... ancora

schegge di sogno invadono il mio territorio apparentemente inespu-

gnabile, per poi ritirarsi come si ritira una nebbia grassa e densa

di appiccicosa, corrosiva umidita', lasciandomi con la televisione

accesa ma senza alcun programma in corso, davanti ad occhi stanchi

ed ancora freschi di calde lacrime, figlie di un pianto naturalmente

senza senso, inutile e patetico, per cui ora provo un volgare risenti-

mento... Ignobile refrain per una canzone senza melodia, come soffo-

cata da obesi arrangiamenti e corde di violino strizzate per il solo

scopo di piaceri a noi sconosciuti...

...e non posso che riaddormentarmi... forse, questo, l'unico gesto

di puro eroismo in una giornata esclusivo trionfo dell'assurdo...

non ho voglia di ritornare indietro...... e che tutti i disillusi stiano

al loro posto ed i poeti maledetti seduti su sgabelli scomodi ed

usurati da tempo e cronica mancanza di denaro, mentre sono

intenti a dipingere il mondo con le loro sporche, meravigliosamente

scabrose mirabilie in versi......................................

...nell' attesa di poter essere dipinto anch'io......

 

TELEMACO PEPE

 

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